Un posto sicuro era quello alla Eternit di Casale Monferrato. Una multinazionale che in maniera consapevole e colpevole avvelenava persone e ambienti. Ma questo Eduardo (Giorgio Colangeli) l’ha scoperto troppo tardi e con lui tante altre persone, colleghi di lavoro e cittadini, tutti ammalati per via dell’amianto.
Luca (Marco D’Amore), figlio di Eduardo, ha ereditato dal padre la passione per la recitazione: per un po’ ha fatto l’attore, poi ha mollato e ora fa l’animatore e il clown alle feste. E a una di queste conosce la benestante Raffaella (Matilde Gioli), con cui inizierà una tormentata relazione.
La malattia di Eduardo fa riavvicinare Luca al padre, ma sarà con le sue armi, quelle del teatro, che parteciperà alla battaglia civile e giudiziale contro la multinazionale.
Francesco Ghiaccio, anche sceneggiatore con D’Amore (i due firmano anche un libro, dallo stesso titolo del film, edito da Sperling & Kupfer) firma un’opera prima di grande impatto e valore.
Evita le trappole del sensazionalismo, ma anche del reportage televisivo su grande schermo e narra, con pudore e partecipazione, oltre che con passione, una serie di percorsi: quello della riscoperta di sé, della sua vocazione, da parte di Luca; dell’amore tribolato tra Luca e Raffaella; del riavvicinamento tra padre e figlio.
Immerso in un’atmosfera invernale, ma non deprimente in maniera programmatica e falsa, Un posto sicuro ha inoltre altri punti di forza nel magnetismo e nella bravura dei suoi due protagonisti maschili, ruvidi e pieni di calore umano al tempo stesso.
